Festa della Palombella 2020, un drone mostrerà il volo della colomba

Mantenere viva la celebrazione popolare che, “con ingenua ma suggestiva fedeltà alla liturgia“, tra fede e folklore, nella domenica di Pentecoste, ad Orvieto, rievoca la discesa dello Spirito Santo sulla Vergine e sugli Apostoli. Anche in tempi di Coronavirus, che vietano quello che il buon senso suggerisce ovvero ogni forma di assembramento. Punta a questo l’iniziativa suggerita da Nicoletta De Angelis, presidente dell’Associazione “Orvieto e Medioevo”, d’intesa con il Club di Territorio di Orvieto del Touring Club Italiano ed associazioni ed enti cittadini impegnati nell’organizzazione delle feste di primavera.

Una proposta recepita con sensibilità dal Consiglio d’Amministrazione dell’Opera del Duomo, presieduto da Gianfelice Bellesini, che giovedì 14 maggio ha accolto favorevolmente l’idea di dare seguito ad un’edizione speciale di quella Festa della Palombella, istituita agli inizi del 1400 e potenziata per volere della nobildonna Giovanna Monaldeschi della Cervara. Pochi i colpi di scena nella storia secolare della festa che, in origine, si svolgeva all’interno del Duomo. Dal 1845 in poi, per rispetto della santità ed incolumità della Cattedrale, si spostò sulla piazza, con partenza dai tetti dei palazzi Saracinelli e Faina.

E soltanto dal 1940 dal tiburio della Chiesa di San Francesco. Quest’anno, per la prima volta, in ottemperanza all’emergenza Covid-19, davanti alla porta maggiore del Duomo, sul sagrato, non sarà allestito il baldacchino che rappresenta il Cenacolo che riproduce il disegno del reliquiario di San Savino, opera degli orafi senesi Ugolino di Vieri e Viva di Lando. Il filo della tradizione, tuttavia, non sarà spezzato dato che, ottenuto il permesso, sarà un drone a percorrere il tragitto di Via Maitani. Un “simulacro” – termine caro agli animalisti – tecnologico, ma con la possibilità di applicare l’iconico nastro rosso benaugurante.

Per regalare l’inedito punto di osservazione della protagonista, mostrando quello che la colomba vede dell’alto. Alcuni dettagli logistici sono ancora in corso di limatura ma il dispositivo meccanico, pilotato dal tecnico fotografo della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria che cura la produzione, Massimo Achilli, è pronto a fare il suo ingresso all’interno della Cattedrale immortalando da vicino l’organo mentre suona per poi dirigersi all’esterno. Un volo aereo sulla piazza e sulle principali vie del centro storico per suggellare un ideale abbraccio alla città, nel giorno della festa.

Per questo sarà importante che, già nei giorni precedenti, finestre e balconi vengano addobbate con fiori e stendardi. Le immagini saranno poi trasmesse domenica 31 maggio su diversi canali social, a partire da quello dell’Opera del Duomo e del Club di Territorio di Orvieto del TCI con dichiarato intento promozionale. Altre iniziative, in attesa di essere ufficializzate, saranno curate dal Comitato Cittadino dei Quartieri in occasione dell’ottava edizione di “Orvieto in Fiore”, la manifestazione nata per incorniciare la Pentecoste con l’auspicio, mai così attuale, di tornare a fiorire. Anche con un cerimoniale stravolto.